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Terme del Foro

Regio VII   Insula 5.2

Sono nel centro di Pompei in via delle Terme, nell’edificio di fronte al Tempio della Fortuna Augusta.

Questo balneum, fu costruito nell’anno di fondazione della colonia con fondi pubblici. Era sempre molto frequentato dalle autorità cittadine. Dopo i danni del terremoto, questi bagni furono ripristinati immediatamente, come conferma il fatto che erano gli unici in uso al momento dell’eruzione del 79 d.C..

Non erano di grandi dimensioni ma presentavano tutti i servizi delle terme romane. Erano suddivise in due sezioni: maschile e femminile, con ingressi indipendenti. Nella prima si accedeva da tre lati distribuiti sulle strade che circondano l’edificio, ma non ci è dato sapere come fossero regolati in entrata e uscita. Lo stretto corridoio da via delle Terme conduceva direttamente allo spogliatoio, mentre da via del Foro e vicolo delle Terme si accedeva allo stesso locale dopo aver attraversato un cortile porticato.

Il locale (Apodyterium), nel quale si depositavano gli abiti in armadi di legno, si presentava con copertura a botte e panche in muratura lungo i lati ed era illuminato da un lucernario ricavato in una delle lunette. Sia le pareti che la volta erano decorate con stucchi su fondo giallo, di cui sono visibili poche tracce. Si passa poi nel Frigidarium, destinato ai bagni freddi, un locale a pianta quadrata illuminato da un’apertura nella volta, con nicchie absidate negli angoli e vasca circolare con gradini al centro.

Ritornati nello spogliatoio si passa in un altro locale con volta a botte. Sulle pareti, elegantemente decorate a stucco, si notano nicchie separate tra loro da figure di giganti che sorreggono una mensola. E’ il tepidarium, che serviva di preparazione al bagno caldo perché riscaldato a temperatura tiepida per mezzo di un braciere in bronzo.

Infine entriamo nel Calidarium con la vasca per il bagno caldo e notiamo, sul lato opposto, il labrum in marmo, una vasca con acqua fredda per rinfrescarsi. Il locale era riscaldato grazie alla circolazione di aria calda (prodotta in un attiguo locale dove erano le caldaie che producevano anche acqua calda) in un’intercapedine delle pareti ricavata per mezzo di tegole (tegulae mammatae).

Analoga articolazione degli ambienti si trova nella sezione femminile, posta dopo le caldaie usate in comune dalle due sezioni, con ingresso da via delle Terme.

Sono nel centro di Pompei in via delle Terme, nell’edificio di fronte al Tempio della Fortuna Augusta.

Questo balneum, fu costruito nell’anno di fondazione della colonia con fondi pubblici. Era sempre molto frequentato dalle autorità cittadine. Dopo i danni del terremoto, questi bagni furono ripristinati immediatamente, come conferma il fatto che erano gli unici in uso al momento dell’eruzione del 79 d.C..

Non erano di grandi dimensioni ma presentavano tutti i servizi delle terme romane. Erano suddivise in due sezioni: maschile e femminile, con ingressi indipendenti. Nella prima si accedeva da tre lati distribuiti sulle strade che circondano l’edificio, ma non ci è dato sapere come fossero regolati in entrata e uscita. Lo stretto corridoio da via delle Terme conduceva direttamente allo spogliatoio, mentre da via del Foro e vicolo delle Terme si accedeva allo stesso locale dopo aver attraversato un cortile porticato.

Il locale (Apodyterium), nel quale si depositavano gli abiti in armadi di legno, si presentava con copertura a botte e panche in muratura lungo i lati ed era illuminato da un lucernario ricavato in una delle lunette. Sia le pareti che la volta erano decorate con stucchi su fondo giallo, di cui sono visibili poche tracce. Si passa poi nel Frigidarium, destinato ai bagni freddi, un locale a pianta quadrata illuminato da un’apertura nella volta, con nicchie absidate negli angoli e vasca circolare con gradini al centro.

Ritornati nello spogliatoio si passa in un altro locale con volta a botte. Sulle pareti, elegantemente decorate a stucco, si notano nicchie separate tra loro da figure di giganti che sorreggono una mensola. E’ il tepidarium, che serviva di preparazione al bagno caldo perché riscaldato a temperatura tiepida per mezzo di un braciere in bronzo.

Infine entriamo nel Calidarium con la vasca per il bagno caldo e notiamo, sul lato opposto, il labrum in marmo, una vasca con acqua fredda per rinfrescarsi. Il locale era riscaldato grazie alla circolazione di aria calda (prodotta in un attiguo locale dove erano le caldaie che producevano anche acqua calda) in un’intercapedine delle pareti ricavata per mezzo di tegole (tegulae mammatae).

Analoga articolazione degli ambienti si trova nella sezione femminile, posta dopo le caldaie usate in comune dalle due sezioni, con ingresso da via delle Terme.

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