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Casa dell'Efebo

Regio I   Insula 7.9

In una traversa di Via dell’Abbondanza, nei pressi della casa del Menandro, sorge quest’abitazione che nacque dall’aggregazione di tre case. Il nome deriva dal ritrovamento di una statua di Efebo in bronzo, adattata per reggere le lucerne che illuminavano le serate trascorse sui letti del triclinio all’aperto.

In casa si entrava dal secondo ingresso che immetteva nell’Atrio tuscanico dove, a destra, era la zona più intima della casa e, a sinistra, i locali di rappresentanza e per il tempo libero. Qui, tra alcuni saloni, vi è l’ampio triclinio all’aperto.

Era collocato in un giardino ombreggiato, arricchito da una fontana che nasceva tra pareti decorate con scene di belve e di paesaggi del Nilo. Fra l’Atrio e il giardino vi era un piccolo triclinio decorato con un quadretto di carattere vegetale nel pavimento e da una natura morta con un cesto di pesce, sulla parete di fondo.

Di fronte, in una più grande sala triclinare, nella parte non occupata dai letti, vi è uno straordinario pavimento. Fu realizzato in marmi preziosi e pasta vitrea che disegnavano un ricco tappeto di fiori, in un contesto fantastico sottolineato da insolite vedute prospettiche di edifici.

In una traversa di Via dell’Abbondanza, nei pressi della casa del Menandro, sorge quest’abitazione che nacque dall’aggregazione di tre case. Il nome deriva dal ritrovamento di una statua di Efebo in bronzo, adattata per reggere le lucerne che illuminavano le serate trascorse sui letti del triclinio all’aperto.

In casa si entrava dal secondo ingresso che immetteva nell’Atrio tuscanico dove, a destra, era la zona più intima della casa e, a sinistra, i locali di rappresentanza e per il tempo libero. Qui, tra alcuni saloni, vi è l’ampio triclinio all’aperto.

Era collocato in un giardino ombreggiato, arricchito da una fontana che nasceva tra pareti decorate con scene di belve e di paesaggi del Nilo. Fra l’Atrio e il giardino vi era un piccolo triclinio decorato con un quadretto di carattere vegetale nel pavimento e da una natura morta con un cesto di pesce, sulla parete di fondo.

Di fronte, in una più grande sala triclinare, nella parte non occupata dai letti, vi è uno straordinario pavimento. Fu realizzato in marmi preziosi e pasta vitrea che disegnavano un ricco tappeto di fiori, in un contesto fantastico sottolineato da insolite vedute prospettiche di edifici.

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