menu
logo planet pompeii
profile
Comprimi il riquadro laterale

Teatro Grande

Regio VIII   Insula 7.20

Pur essendo l’unico teatro di Pompei, è così chiamato per distinguerlo dal vicino Odeion di dimensioni più ridotte e destinato ad usi diversi. Costruito nel II secolo a.C. ha un’impianto essenzialmente greco per il fatto che le gradinate sono state adagiate su un naturale pendio e l’orchestra è a ferro di cavallo.

Fu ampliato e restaurato in età augustea a spese dei fratelli Holconi, rappresentanti di una ricca famiglia pompeiana di viticoltori. Un’iscrizione ricorda che fu rifatta l’intera gradinata in marmo, poi saccheggiato dopo il seppellimento della città. Fu aggiunta la galleria superiore che consentì un aumento del numero di posti e furono realizzati i due palchi laterali (sopra gli ingressi all’orchestra) riservati agli ospiti d’onore.

In tali condizioni il teatro pompeiano aveva una capienza di circa 5000 persone, distribuite su tre ordini di posti, divisi da corridoi. Il primo, proprio sull’orchestra, formato da quattro file di sedili (detto ima cavea) era riservato ai decurioni, mentre le prime file della media cavea erano riservate ai rappresentanti delle corporazioni e tra questi vi era il posto riservato al più anziano dei fratelli Holconi, “marcato” da un’iscrizione con lettere di bronzo.

I rimanenti posti, fino alla parte più alta (summa cavea), erano destinati al popolo. Sulla sommità della gradinata erano inseriti nella muratura degli anelli in pietra. La loro funzione era quella di sostenere i pali ai quali era fissato il telone che copriva il teatro per proteggere gli spettatori dai raggi solari.

La scena in muratura fu ricostruita dopo il terremoto del 62 d.C. ed imitava la facciata di un importante edificio adorno di colonne, nicchie e statue. Sul retro, raggiungibile da tre porte della scena, era un vano poco profondo e lungo quanto la facciata scenografica che serviva da spogliatoio, dal quale tre porte conducevano ad un ampio cortile.

Pur essendo l’unico teatro di Pompei, è così chiamato per distinguerlo dal vicino Odeion di dimensioni più ridotte e destinato ad usi diversi. Costruito nel II secolo a.C. ha un’impianto essenzialmente greco per il fatto che le gradinate sono state adagiate su un naturale pendio e l’orchestra è a ferro di cavallo.

Fu ampliato e restaurato in età augustea a spese dei fratelli Holconi, rappresentanti di una ricca famiglia pompeiana di viticoltori. Un’iscrizione ricorda che fu rifatta l’intera gradinata in marmo, poi saccheggiato dopo il seppellimento della città. Fu aggiunta la galleria superiore che consentì un aumento del numero di posti e furono realizzati i due palchi laterali (sopra gli ingressi all’orchestra) riservati agli ospiti d’onore.

In tali condizioni il teatro pompeiano aveva una capienza di circa 5000 persone, distribuite su tre ordini di posti, divisi da corridoi. Il primo, proprio sull’orchestra, formato da quattro file di sedili (detto ima cavea) era riservato ai decurioni, mentre le prime file della media cavea erano riservate ai rappresentanti delle corporazioni e tra questi vi era il posto riservato al più anziano dei fratelli Holconi, “marcato” da un’iscrizione con lettere di bronzo.

I rimanenti posti, fino alla parte più alta (summa cavea), erano destinati al popolo. Sulla sommità della gradinata erano inseriti nella muratura degli anelli in pietra. La loro funzione era quella di sostenere i pali ai quali era fissato il telone che copriva il teatro per proteggere gli spettatori dai raggi solari.

La scena in muratura fu ricostruita dopo il terremoto del 62 d.C. ed imitava la facciata di un importante edificio adorno di colonne, nicchie e statue. Sul retro, raggiungibile da tre porte della scena, era un vano poco profondo e lungo quanto la facciata scenografica che serviva da spogliatoio, dal quale tre porte conducevano ad un ampio cortile.

Comprimi il riquadro laterale
CHIUDI