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Santuario di Apollo

Regio VII   Insula 7.32

Lungo via Marina, in un’area sacra ad angolo con il Foro vi è il tempio dedicato ad Apollo. Un culto greco che attaverso le colonie fu trasmesso alle popolazioni italiche.

A Pompei era presente, probabilmente, sin dalla fondazione, nel VI secolo a.C., come testimoniano i frammenti di ceramica attica e corinzia, nonchè i resti di ciotole etrusche, trovati in scavi stratigrafici.

Il culto per Apollo ebbe dal V secolo a.C. una perdita d’interesse tra i pompeiani e solo nel II secolo a.C. il tempio arcaico venne sostituito da una nuova struttura su podio costruita entro un’area porticata con 48 colonne in tufo nocerino.

Il tempio era circondato da colonne corinzie e presentava dinanzi all’alta scalinata un altare in travertino e su un lato un orologio solare. In età neroniana, dopo il terremoto, le colonne e la trabeazione furono rivestite di stucco, di cui si notano flebili tracce.

Le porte che collegavano il tempio direttamente al Foro furono chiuse quando il centro del culto cittadino passò al Tempio di Giove, trasformato in Capitolium, e al loro posto furono create delle nicchie tutt’ora visibili. Lungo il portico erano disposte alcune statue di divinità di cui sono visibili le copie. Sulla destra del lato lungo del portico si trova la statua bronzea di Apollo arciere e di fronte il busto di Diana, mentre in corrispondenza di alcune colonne del lato d’ingresso vi era la statua di Venere con altarino, da un lato, e di un Ermafrodita dall’altro.

Lungo via Marina, in un’area sacra ad angolo con il Foro vi è il tempio dedicato ad Apollo. Un culto greco che attaverso le colonie fu trasmesso alle popolazioni italiche.

A Pompei era presente, probabilmente, sin dalla fondazione, nel VI secolo a.C., come testimoniano i frammenti di ceramica attica e corinzia, nonchè i resti di ciotole etrusche, trovati in scavi stratigrafici.

Il culto per Apollo ebbe dal V secolo a.C. una perdita d’interesse tra i pompeiani e solo nel II secolo a.C. il tempio arcaico venne sostituito da una nuova struttura su podio costruita entro un’area porticata con 48 colonne in tufo nocerino.

Il tempio era circondato da colonne corinzie e presentava dinanzi all’alta scalinata un altare in travertino e su un lato un orologio solare. In età neroniana, dopo il terremoto, le colonne e la trabeazione furono rivestite di stucco, di cui si notano flebili tracce.

Le porte che collegavano il tempio direttamente al Foro furono chiuse quando il centro del culto cittadino passò al Tempio di Giove, trasformato in Capitolium, e al loro posto furono create delle nicchie tutt’ora visibili. Lungo il portico erano disposte alcune statue di divinità di cui sono visibili le copie. Sulla destra del lato lungo del portico si trova la statua bronzea di Apollo arciere e di fronte il busto di Diana, mentre in corrispondenza di alcune colonne del lato d’ingresso vi era la statua di Venere con altarino, da un lato, e di un Ermafrodita dall’altro.

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