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Casa di Cecilio Giocondo

Regio V   Insula 1.26

Lungo la via Vesuvio si apre questa casa dal classico impianto ad Atrio e Peristilio che fu del banchiere di Pompei, di cui è stato recuperato l’intero archivio composto da 154 tavolette cerate datate tra il 52 ed il 62 d.C.. Queste come contratti di vendita di terre, animali o schiavi ed anche come quietanze di pagamento delle tasse coloniali di cui Lucio Cecilio Giocondo era l’esattore.

Conosciamo il volto del padre, Lucio Cecilio, grazie ad un ritratto in bronzo, fatto realizzare dal liberto Felix, rinvenuto nel tablino della casa. In questa casa sono stati trovati due rilievi in marmo (entrambi rubati) che raffigurano il Tempio di Giove danneggiato dal terremoto del 62 d.C. con il sacrificio di espiazione e il Castellum Aquae con la Porta Vesuvio che sta crollando.

Lungo la via Vesuvio si apre questa casa dal classico impianto ad Atrio e Peristilio che fu del banchiere di Pompei, di cui è stato recuperato l’intero archivio composto da 154 tavolette cerate datate tra il 52 ed il 62 d.C.. Queste come contratti di vendita di terre, animali o schiavi ed anche come quietanze di pagamento delle tasse coloniali di cui Lucio Cecilio Giocondo era l’esattore.

Conosciamo il volto del padre, Lucio Cecilio, grazie ad un ritratto in bronzo, fatto realizzare dal liberto Felix, rinvenuto nel tablino della casa. In questa casa sono stati trovati due rilievi in marmo (entrambi rubati) che raffigurano il Tempio di Giove danneggiato dal terremoto del 62 d.C. con il sacrificio di espiazione e il Castellum Aquae con la Porta Vesuvio che sta crollando.

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