Si tratta di una casa adibita all’esercizio di riti magici per adepti e avventori. Il nome stesso del complesso si deve al ritrovamento di due “mani magiche” in bronzo, ispirate al dio della vegetazione, Sabazio, e di due vasi sacrificali in terracotta.
Questi erano decorati a rilievo con lucertole, serpenti, testuggini, grappoli d’uva e pane che alludevano a divinità agrarie e forze della natura. In un ambiente vicino all’ingresso si è individuata la sala destinata ad incontri propiziatori e banchetti votivi. Nel cortile vi era un’ara dietro cui si apriva l’esedra destinata a riti magici, come spiegherebbero alcuni graffiti.
Si tratta di una casa adibita all’esercizio di riti magici per adepti e avventori. Il nome stesso del complesso si deve al ritrovamento di due “mani magiche” in bronzo, ispirate al dio della vegetazione, Sabazio, e di due vasi sacrificali in terracotta.
Questi erano decorati a rilievo con lucertole, serpenti, testuggini, grappoli d’uva e pane che alludevano a divinità agrarie e forze della natura. In un ambiente vicino all’ingresso si è individuata la sala destinata ad incontri propiziatori e banchetti votivi. Nel cortile vi era un’ara dietro cui si apriva l’esedra destinata a riti magici, come spiegherebbero alcuni graffiti.