E’ situato sul promontorio della collina pompeiana, in una posizione dominante la pianura sottostante e ben visibile dal mare. Da Via dell’Abbondanza si imbocca Via dei Teatri, al termine della quale vi è l’ingresso al Foro Triangolare attraverso un porticato di cui sono visibili tre colonne ioniche e una semicolonna.
La sistemazione dell’area, di gusto ellenistico, con il porticato composto da 95 colonne, risale al II secolo a.C.. L’intervento creò un’armoniosa cortina protettiva al preesistente Tempio Dorico e, al contempo, integrò l’area sacra nel contesto della zona teatrale e delle due palestre. Infatti, attraverso una scalinata, il quadriportico retrostante la scena del Teatro, era collegato al Foro Triangolare.
Tre aperture lungo il porticato orientale lo collegavano con l’emiciclo esterno del Teatro Grande e con la Palestra Sannitica. La costruzione del Tempio Dorico in calcare del Sarno, risale alla metà del VI secolo a.C. ed era dedicato ad Ercole a cui si affiancò successivamente il culto di Minerva.
L’abbandono del tempio risale ad un periodo antecedente alla distruzione di Pompei. Il monumento aveva 7 colonne doriche sui lati corti e 11 sui lunghi. Dinanzi alla gradinata frontale si nota un recinto dalle caratteristiche sepolcrali che, probabilmente, doveva essere un monumento eretto al culto del fondatore della città. Dinanzi ai resti del tempio si notano tre altari in tufo di epoca preromana e un pozzo circondato da un edificio a pianta circolare con colonne doriche, mentre sul retro si nota un sedile semicircolare in tufo, collocato di fronte al panorama del golfo di Napoli.
E’ situato sul promontorio della collina pompeiana, in una posizione dominante la pianura sottostante e ben visibile dal mare. Da Via dell’Abbondanza si imbocca Via dei Teatri, al termine della quale vi è l’ingresso al Foro Triangolare attraverso un porticato di cui sono visibili tre colonne ioniche e una semicolonna.
La sistemazione dell’area, di gusto ellenistico, con il porticato composto da 95 colonne, risale al II secolo a.C.. L’intervento creò un’armoniosa cortina protettiva al preesistente Tempio Dorico e, al contempo, integrò l’area sacra nel contesto della zona teatrale e delle due palestre. Infatti, attraverso una scalinata, il quadriportico retrostante la scena del Teatro, era collegato al Foro Triangolare.
Tre aperture lungo il porticato orientale lo collegavano con l’emiciclo esterno del Teatro Grande e con la Palestra Sannitica. La costruzione del Tempio Dorico in calcare del Sarno, risale alla metà del VI secolo a.C. ed era dedicato ad Ercole a cui si affiancò successivamente il culto di Minerva.
L’abbandono del tempio risale ad un periodo antecedente alla distruzione di Pompei. Il monumento aveva 7 colonne doriche sui lati corti e 11 sui lunghi. Dinanzi alla gradinata frontale si nota un recinto dalle caratteristiche sepolcrali che, probabilmente, doveva essere un monumento eretto al culto del fondatore della città. Dinanzi ai resti del tempio si notano tre altari in tufo di epoca preromana e un pozzo circondato da un edificio a pianta circolare con colonne doriche, mentre sul retro si nota un sedile semicircolare in tufo, collocato di fronte al panorama del golfo di Napoli.