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Terme Suburbane

Regio VII   Insula 16

Erano immediatamente fuori le mura, visibili alla sinistra della strada che conduce a Porta Marina, forse nei pressi di un porto canale, ricoscibile da alcune pietre con anelli per l’ormeggio di barche. Si sviluppavano su tre livelli, restituiti nella loro scenografica articolazione da un recente restauro.

Le terme, di non grandi dimensioni, dovevano essere frequentate prevalentemente da avventori provenienti da fuori città. Vi si accedeva attraverso una scala che conduceva ad una terrazza porticata dove era l’ingresso. Tutti i locali erano aperti, mediante finestre, verso il golfo di Napoli e allineati sul terrazzamento seguendo la classica successione degli ambienti termali che quì si conclude con un’ampia piscina d’acqua calda. In successione troviamo il vestibolo, lo spogliatoio (Apodyterium), due locali per i bagni freddi (Frigidarium), un locale riscaldato a temperatura media (tepidarium), necessario per acclimatarsi prima di accedere al locale per il bagno caldo (Calidarium).

Nello spogliatoio sono state trovate otto pitture a forte soggetto erotico, affrescate sui muri. Subito si pensò ad un lupanare (casa di piacere) annesso alle terme, ma questa interpretazione apparentemente ovvia è stata smentita da un’altra tesi. In questo caso l’erotismo sarebbe stato usato in modo giocoso per contraddistinguere, con un numero e una figura che stuzzicava l’ilarità dei frequentatori, i diversi contenitori in cui i clienti deponevano i loro abiti prima dei bagni.

Terme Suburbane
Terme Suburbane
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Affresco con scene erotiche
Scena erotca VI, amore a tre
Mosaico a pavimento
Scena erotca II, coiutus a tergo
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