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Casa dei Vettii

Regio VI   Insula 15.1

In questa lussuosa abitazione possiamo vedere un significativo campionario di decorazioni pittoriche delle case dei ricchi commercianti pompeiani. Lo scavo ha restituito in quasi tutti gli ambienti il corredo pittorico in IV stile con quadri figurati, eseguito dopo il terremoto del 62 d.C..

I fratelli Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva, fecero decorare le pareti da una delle migliori bot teghe di pittori per conferire alla propria abitazione la valenza di “status symbol”. La casa si articola in due zone: la padronale, sviluppatasi intorno all’Atrio principale e al Peristilio con lo scenografico giardino (tra loro in continuità spaziale per la mancanza del tablino nella tradizionale posizione di fronte all’ingresso); e quella dei servizi, a destra dell’ingresso, che ha per nucleo un piccolo Atrio con Larario.Sulla parete frontale dell’ingresso è in evidenza il dipinto di un Priapo che pesa il fallo e di una pecora con gli attributi del Dio del guadagno, Mercurio, ritenuti soggetti di difesa dalla cattiva sorte e propiziatori di ricchezza. L’Atrio è decorato con scene sacrificali, di caccia e con amorini.

Su basi in muratura, sono fissate due casseforti che, vista l’insolita collocazione, dovevano probabilmente servire a “sottolineare” l’opulenza della famiglia. Gli ambienti che si susseguono dalla sinistra dell’ingresso sono decorati con soggetti mitologici che descriveremo di seguito.

Nel primo si osserva, sulla parete di destra, un quadretto dove è raffigurato il mito di Leandro che a nuoto raggiunge l’amata Ero, mentre sulla parete opposta è raffigurata Arianna abbandonata da Teseo a Nasso.

Nell’ambiente successivo è raffigurata la lotta tra Amore e Pan ed ancora Ciparisso che dopo aver ferito a morte per sbaglio il cervo prediletto si trasforma in Cipresso ed infine, nella parte superiore, alcune immagini di Giove. Sempre nell’Atrio, nei due ambienti su fondo giallo (alae) prima del giardino, si notano, a sinistra, una scena di combattimento tra galli e, a destra, due medaglioni con la testa di Medusa e di Sileno. Il Peristilio è decorato con pannelli neri su cui sono rappresentati alternativamente una natura morta e una figura. Il giardino, ricostruito in gran parte com’era, si presentava ricco di statuette di putti e amorini, in bronzo e in marmo, colonne decorate con erme, tavoli, fontane rettangolari in marmo, lungo i quattro lati, e di forma circolare, negli angoli e al centro.

Lungo il lato del Peristilio verso l’Atrio, si aprono al giardino due sale di rappresentanza ricche di pitture a soggetto mitologico, inserite in edicole dipinte. Nel salone di sinistra, dopo l’Atrio, sulle pareti a fondo giallo sono raffigurati: a sinistra, Ercole fanciullo che strozza i serpenti inviati da Giunone; sulla destra il supplizio di Dirce legata da Anfione e Zeto alle corna di un toro minaccioso; al centro è il supplizio di Penteo ucciso dalle baccanti.

Nel salone di destra , dopo l’Atrio, sopra una zoccolatura in finto marmo policromo e tra architetture fantastiche, si notano: a sinistra Dedalo che presenta a Pasifae la vacca in legno entro cui si farà rinchiudere perchè innamorata di un toro, con cui genererà il Minotauro; al centro la punizione inflitta ad Issione legato alla ruota costruita da Efesto, con cui sarà costretto a girare per sempre, alla presenza di Hera seduta sul trono ed Hermes; a destra Bacco che scorge Arianna dormiente su una pelle di tigre.

Lasciato il salone e proseguendo lungo il Peristilio si trovano alcuni ambienti appartati, ritenuti riservati alle donne (gineceo), dove, di fronte ad un piccolo giardino, vi è un triclinio e un cubicolo. In due affreschi conservati in questa zona sono rappresentati Achille riconosciuto da Ulisse e Auge sorpresa da Ercole ubriaco.

Nella sala triclinare posta in asse con il giardino (ricostruito con le essenze originarie) si è conservata la singolare decorazione miniaturizzata, posta sopra la zoccolatura, dove sono raffigurati amorini e i loro equivalenti al femminile (psyche) impegnati in diverse occupazioni.

Procedendo da destra a sinistra sono raffigurate le seguenti scene: il tiro a bersaglio; fiorai e coronari che trasportano rose sul caprone; la fabbricazione e il commercio di profumi; la corsa di quattro bighe tirate da antilopi; un laboratorio di produzione e vendita di oreficeria; le fasi di lavorazione in una tintoria. Sulla parete di fondo, sempre da destra: i panettieri che festeggiano la loro protettrice Vesta; la vendemmia; il corteo trionfale di Bacco sdraiato su un carro tirato da caproni; la vendita del vino. Sulle pareti mancano i quadri figurati che, in questo caso, erano fissati al muro mediante chiodi, mentre sui pannelli laterali in rosso Cinabro si vedono celebri coppie divine in volo.

Da destra, Perseo e Andromeda, Dioniso e Arianna, Apollo e Dafne, Nettuno e Amimone e, accanto all’ingresso, Sileno meravigliato da Ermafrodito.

Lasciata la zona padronale, attraverso un varco dopo l’ingresso principale, entriamo nella zona dei servizi della casa di tipo rustico, abitata dalla servitù. Nel piccolo Atrio si trova il Larario, l’altare delle divinità domestiche, dove è raffigurato il Genio con ai lati due Lari danzanti che sovrastano un serpente, simbolo della forza generatrice. Sul focolare della cucina sono in vista alcuni treppiedi con 5 pentole di bronzo ed altri vasetti, mentre nella stanza attigua, riservata al cuoco e decorata con tre quadretti erotici, è depositata la statua marmorea di Priapo, originariamente usata nel giardino come fontana.

Casa dei Vettii
Casa dei Vettii
Casa dei Vettii
Casa dei Vettii
Casa dei Vettii
Scene di amorini
Scene di amorini
Scena erotica
Immagine di Priapo che pesa l'enorme fallo presente all'ingresso della casa
Scene pittoriche
Scene pittoriche
Il rosso pompeiano campeggia nelle decorazioni della sala degli amorini
Quadretto raffigurante ricotta ed asparagi
Ricostruzione fantastica del peristilio con giardino
Dipinto
Decorazioni con amorini dal triclinio della casa dei Vetti
Il giardino del peristilio della casa dei Vetti
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